La valle dei 7 morti: drammatizzazione per solista e clarinetto.
di Giancarlo Varagnolo.
(Musica)
Salve! Ragazze e ragazzi, spettabile pubblico: buona sera!
Siete tutti chiozzotti o ... o (guardandosi in giro) c'è qualche foresto? Bene bene bene.
(Musica, piccolo stacco)
La storia che stasera vi vo a raccontare ha protagonisti alcuni pescatori di Chioggia e per scenario la laguna, e precisamente là in fondo (indica) vedete che oltre la diga ci sono delle casette isolate sull'acqua, su palafitte? Bene, ecco, là in fondo c'è una parte delle laguna che ha preso il nome di "valle dei sette morti". Vi sono altre valli: la valle Millecampi, più a sud, la valle dei Figheri più interna, la valle Fossa Magra di fronte a Caroman, che è l'isola con tanto verde dall'altra parte del porto.
Scommetto che qualcuno si sarà chiesto: ma perché le chiamano "valli" se è tutta acqua? Perché la valle è piatta e liscia e bassa fra i monti e qui, in laguna, è il contrario, cioè è più alto il fondale rispetto ai canali che la delimitano. Così, come questo palco e (scende) il passaggio qui. (risale)
E si può camminare là in fondo, in paluo come si dice in dialetto, perché l'acqua, con la bassa marea, arriva ai polpacci e anche meno.
(Musica: barcarola)
Tutti i ciosoti lo sa. E i forestieri avranno ben visto lì, sul ponte traslagunare, gente lontano dalla riva che cammina nell'acqua.: Vanno a vongole, a caparossoli, a capelonghe che raccolgono, sì raccolgono perché le prendono con le mani frugando nel leggero strato di sabbia-melma che le copre : il fondo lagunare è molle, argilloso.
(Musica, mentre mima la raccolta dei molluschi)
Le palafitte lì sparse sono chiamate "casoni": sono capanni in legno che servivano da riparo a chi pescava o lavorava in laguna perché a remi la zé longa andare e venire da là a qua, così si fermavano qualche volta lì; e poi erano posti di guardia, sì, perché come i campi sono divisi fra i contadini così lo specchio, si a se ciame "specchio", d'acqua è diviso fra pescatori che raccolgono le vongole, allevano i "peoci", sì li fanno crescere attaccati a delle corde come fossero graspi de uva, e anche il pesce ... in gabbia!
(Musica tragica ma veloce)
Sì ben, ho capìo: incominciamo 'sta storia ... dei 7 morti.
(Musica "sbrodolata" trilling)
Ghe gera una volta ... e ci sono ancora oggi quelli che vanno a pescare all'interno della laguna. (fa finta d'aver udito ..) Con i bragozzi? Questa la zé bela! Ma se vi ho appena detto che l'acqua è alta così e i canali, le "canalete" sono strette così (cenni)! Vanno a spescare con barche piccole: sandoli, puparini, bateleti, ... caik ..
(Musica-risata del clarinetto)
Ah, scusé, me sbaglio, i caiak li usano in Australia per andare sulle onde.. montai in pie cossì (mima)! No?!Aahh, i zé i surfi!
Beh, insomma, là in laguna si va con barche piccole e col fondo piatto, e se fa la "piccola pesca" con le reti.
(Musica "infastidita")
Alooora: ghe c'erano questi pescatorrri della "piicola peesca", e gera .. era inverno e faceva freddo, e la nebbia avvolgeva tutte le cose offuscandole alla vista .
(Musica triste, con mimo remante)
Ghe nissun?
(Musica: due note)
Dove zeeestu?
(Musica: tre note veloci)
4
Che caligo, che galiverna, che sizara!
(Musica: trillo)
Tiremo su le reti, ciò fioi, che vedemo se avemo ciapà qualcossa. (mima)
(Musica in decrescendo da allegretto in melanconico)
Neanche una scarpa vecchia. E sì, ciò, le scarpe che usemo ha la suola de legno e stanno a galla. (mostra i propri zoccoli).
Andemo a pescare più in là ... (usa lo zoccolo come modellino di barca), andemo più in su ..., andemo più in zo.
(Musica "descrittiva")
Cala la rete, ira su la rete, buttala in acqua de novo, levanta un'altra volta. Niente. Niente! Ni-e-n-te (sconsolato)
(Musica: tristissima)
(canta, in crescendo) A ca', a ca' ...se no se ciapa gnente no, no se puole tornar a ca', a ca' ... Se ciaparemo un'anguela la spartiremo in tre ... a ca' a ca'.
Ma lori, i nostri protagonisti della vicenda, erano in sei, sie omenassi ... come quelli delle "Baruffe chiozzotte" - avete visto sì la commedia? Come no!? Ah, ecco, così me piaze;
perché 'po quei del Piccolo Teatro i zé mooondo bravi!
(Musica "sviolinata")
Donca ... Quel giorno e quella notte e il giorno prima e anche ...insomma da parecchi giorni il pesce non voleva farsi pescare. Non che il pesce sia furbo, ma non a zé gnache mona: a sa dove andare quando che fa freddo, quando che zé sevente, quando che fa mareta ... Zé pì i omeni a essere inseminii, a capire puoco, mondo puoco, sulle cosse della naturalessa ... varda el Mose ... salvato dalle acque ...(gesto sconsolato di incredulità) Vedé se non hanno inquinà e rovinà tuto qua in giro.
(Musica buffa tipo "Arriva il circo")
Allora dicevo: questi sei pescatori non hanno pescato niente di nulla per giorni. Ed erano anche stanchi perché oltre a tirare su e zo la rete per pescare, dovevano anche remare perché non c'era un filo di vento, un po' di "bava" come si dice in termine marinaresco chioggiotto. E sì, ciò, perché quando c'è la nebbia, el "caligo", è tutto evanescente, silente, FERMO.
(Musica tenue)
E vuoga mi e vuoga ti ... sembra facile e semplice ... Ve spiego la tecnica: intanto le reti per questo tipo di pesca sono strette e lunghe, perché il fondale è basso e per fare un bel semicerchio largo largo (mima). Si cala la rete spostandosi con la barca fino a che si è formata una barriere semicircolare; dopo per mandare i pesci a finire nella rete, GOL!!, si batte con il remo sul bordo della barca; i pesci prendono paura o soltanto i se infastidisse, Ma varda se proprio i doveva venire a rompare i timpani ppoprio a nuialtri!, cosìì vanno verso la rete e ... mors tua vita mea.
(Musica "afro", con "battarella")
Ciò, omeni, bià che continuiamo a pescare ... anca doman.
Doman? fa uno.
Ma doman ... dize un altro.
E cossa sarà mai?!
Semo in novembre.
Senti, ciò!
E ancuo zé el primo.
E doman zé el secondo: bela scoperta!
Ma el do, el due zé el giorno dei morti:
Ostregheta, No medire!
E inveçe te digo che ... sareve megio che non andessimo a pescare.
(AM: E sì, sarebbe meglio)
E per cossa?
4
Eh, i morti, sa ...
Sì, so che lori non ha pì bisogno de magnare e che se la va avanti cossì de fame moriremo noialtri!
Ma un giorno ... no a sarà quelo che ...
Mi, mi zé da stamattina che me brombole la pansa da la fame!
Oh, sfondroni, la fraima zé drio a finire e co se rompe i tempi el pesce va a scondarse in mare, nualtri magnaremo polenta e onge! (cenno)
Andemo che zé ben; tutti d'accordo.
Anca ti (a AM, che fa cenno dubitativo e suona una musica che da triste-lenta diventa un allegretto)
Varé, varé, varda quanto pesse!
E senti, senti che pesante che zé 'sta rete (mima)
Tiò?!!
(Musica suspense)
Ma quello ... questo ... a zé un morto (ripetuto i 6 intonazioni diverse)
(AM: Mariavergine!)
Mettilo sora prua che lo portaremo a Ciosa.
(Musica di sottofondo)
E così ingalvanii e soddisfatti per l'abbondante pesca - tutta roba piccola: marsioni, sardele, renghe e sievali - non badano al morto ma con quattro e quattro otto remae di buona lena vanno al loro casone.
Che bellamagnà che femo, zente!
Ho zà la bava in boca.
Se avessimo el telefonin podevimu mandarghe un MSM messagin al fio, che intanto a ne preparesse la polenta.
Ma cossa disti? Zestu insiminio?
El telefonin?! Ma non a gera gnancora sta inventao in quei tempi!
Bom. Arrivano al casone.
Tioooh, Toffolo! dove zestu?
A sarà che a dorme.
A zé prorio una marmottina, tiò!
E gnanca el can ghe zé ...
Bel can da gurdia.
Toffolo!!
(abbaia) Bom: uno s'ha svegià.
Andemo, impissemo el fuogo e vai co la rostia del pesse: renghe a scota-deo, che bone! (mimare)
L'ultimo goto de vin: bisogna che me lo sticola, che lo beva pian pianin.
(canto) Evviva l'arte del boter che l'è un bellissimo mestier! viva l'arte del boterrrr ...
Oh, Toffolo, inveçe che ti vaghi a ciamare ch'el foresto che avevo lassà indormensao in barca! Visto che zé vansà do sardele, che a le magna elo!
Ma ...
Ma ....
Ma ...?
(a parte) Sssst, sitti! A zé un scherso.
A zé sora prua; ciamalo, svegialo, dighe c'al vegna qua.
(Musica d'attesa)
El Toffolo, fantolin, va. E dopo un minuto torna.
No a se svegie; mi l'ho ciamà e ciamà ma gnante da fare: a dorme come un socco.
Eh, daghe una scrollatina, muovilo, coss'astu paura?
Vai, vai de novo.
4
Muovite!
(Musica di sospensione; mimo di risate trattenute)
Toffolo torna.
E allora? (almeno 3 tonalità)
L'ha dito che a vien.
Cossa? (2 toni)
A m'ha dito che adesso a vien.
(Musica triller)
Cossa?
L'ha ditto ....?
A t'ha parlà?
E sì, a s'ha svegià e a m'ha dito ...
Oh Signor!
Oh Madonnasanta!
Oh povereti nu!
(Musica: nota secca)
Su qua: chi me voleva?
Elo! (6 voci diverse)
(Musica: trilli note basse)
Non vi è bastato pescare in un giorno di lutto e raccoglimento e preghiera per i defunti, no, non vi è bastato, rozzi uomini senza cuore; volevate anche spaventare per gioco questo innocente ragazzo! Bravi, bravi furboni! E adesso venite con me.
Dove? (almeno 3 vv)
Con me si va al nulla eterno, dove si giace e tace.
(Musica "gran finale operistico")
E così hanno fatto una sincope, un infarto, un crepo, insomma, tutti e sei i pescatori. E uno più sei fa sette e così quella parte della laguna ha preso il nome di "Valle dei sette morti".
Da Vigo, che è questo, a Santa Maria, che è il Duomo là in fondo del corso, raccontatemi una storia voialtri ché la mia zé finia.
(Musica finale)
Giancarlo Varagnolo in Sottomarina 11 giugno 2012.
4
Nessun commento:
Posta un commento