mercoledì 29 agosto 2012

C'era c'è.

C'era una bambina molto triste perché pensava che i suoi genitori non l'amassero: Ed era vero: perché i suoi genitori non si amavano nemmeno l'un l'altro. E neanche sua sorella maggiore l'amava: E poiché era triste i bambini la prendevano in giro: neanche loro, così facendo, l'amavano. Ed allora la bambina decise di andare nei prati, e di girovagare nel bosco, ed incominciò a parlare con le piante e a riconoscere i vari tipi di fiori, le diverse qualità di erbe, e le specie di alberi e parlava a loro, discorreva con loro, raccontava loro storie, si confidava; e raccoglieva fiori e erbe e foglie e li metteva in vasi nella sua piccola camera, e cambiava regolarmente loro l'acqua e toglieva quelli appassiti.


Si divertiva a guardare gli animali: scoiattoli, uccelli e insetti anche: le dava gioia vederli muovere fra l'erba o sugli alberi o nell'acqua di canali, e l'intenerivano le famigliole: la medre e i piccoli dietro.

Un giorno fra i cespugli trovò un fucile, lo prese e sparò alla luna, gonfia luna piena bassa sull'orizzonte. E la luna andò in pezzi con un rumore secco, ed il cielo aparve più scuro, di un bel blue di velluto, e le stelle più splendenti; e la bambina pensò che sarebbe stato bello toccare quelle stelle e allungò una mano e toccò una stella che blop! si dissolse proprio come una bolla di sapone, e ne toccò un'altra e un'altra ancora: ce n'erano tante, anzi sembrava che diventassero sempre di più e sempre più grandi, come palloncini delle fiere. E così si trovò a vagare fra le stelle, ed ora cercava di non toccarle e di pasarvi attraverso, ma di tanto in tanto in tanto blop! qualcuna era sfiorata da lei e svaniva. Ed incominciò a sentirsi felice, forse per la prima volta, e chiuse gli occhi e si lasciò andare - su? giù? non lo sapeva dire. Quando si svegliò era proprio in piedi sulla riva del mare, un mare blue con mille piccole scintillii sulle minuscole onde, ed il sole era caldo e l'aria tiepida. E allora la bambina si levò le scarpe e tenendosi il lembo della gonna camminò lungo la riva del mare con i piedi nell'acqua: la sabbia era soffice e l'acqua tiepida: Poi arrivò un uomo a cavallo, un cavallo robusto dalle zampe grosse e il corpo largo, "Tieni" disse, dandole le redini, "è tuo: a me non serve più!" e da dietro una bassa duna fece scivolare in acqua una barca, alzò la vela e divenne presto un punto all'orizzonte. La bambina prese le briglia e continuò a camminare: era rassicurata nel sentire la presenza di qualcuno. Ma poi il sole tramontò e sorse la luna e lei accese un fuoco che mandava una luce vivissima e sedettero, lei e il cavallo, di fronte al fuoco, uno di fronte all'altro, e alla bimba non veniva di parlare, si dondolava un poco e sorrideva al cavallo che la guardava inespressivo. Poi disse "Andiamo" e gli saltò in groppa e via! sull'acqua galoppando fino a raggiungere il disco della luna alla fine delle acque e vi balzarono attraverso.

C'era una volta una piccola bambina - adesso è una donna - che era sempre triste perché nessuno l'amava; poi un giorno se ne andòda queste terre; solo gli laberi si ricordano di lei, e solo gli animali si tramandano la leggenda di un gigante buono che raccontava loro storie meravigliose con voce soave facendoli sedere su un tappeto che si portava legato attorno alla vita.





mercoledì 21 nov. '90 - Drayton, UK.

h.21.35







[Scritto in verde su foglio rosa antico. Senza titolo.] GV 8-2012

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