mercoledì 29 agosto 2012

Fuochi fatui.

Fuochi fatui.


Azione scenica con guaritori, streghe, esorcisti, soldati e popolo.

del clerico vagantes Gioncarolus Varaghnolus.



[La scena si svolge in piazza di villaggio sul finire del XIV secolo d. C.]

Personaggi: Venditore di candele, Esorcista, Chieico, Uomo ferito, Quattro uomini che lo trasportano, Alcune donne petulanti, Guaritore, 3 guaritrici presunte streghe, Soldati, Nunzio, Cerusico.



Venditore di candale: Candele, candele! Tre soldi il paio! La luce nella notte, il chiarore nel giorno! Candele! La bianca per togliere, la nera per dare! Candele del miglio sebo e cenere; la bianca e la nera! Tre soldi!

Chiericho [avvicinandosi]: Candele nere? Fammi vedere, fammi vedere, venditore!

Venditore: Ecco a voi, padre. La bianca che dà, la nera che toglie!

Chier: Che dà ? Che toglie? Che cosa vuoi dire con questo? Non sarà magia del demonio?

Vend [accomodante]: Ma che demonio, padre, ma che demonio! La candela bianca la si accende per chiedere una grazia, invece la nera per liberarsi da una incombenza, un male ...

Chier [brutalmente inquisitivo]: A chi l'accendi la candela nera? [ne ghermisce una]

Vend [impurito]: Ma a chi si vuole, al santo protettore di chi la compra: san Callisto, sant'Andrea, la Madonna ...

Chier [annusata la candela]: Alla Vergine Maria una candela nera? Ah, villano!

Vend [cercando di fendere la calca di gente-spettatori]: Non sapevo, non so niente. Alla Madonna, no.

Chier [tenta di afferrarlo]: Chiariremo meglio all'Uffizio! Vieni qua! Dammi qui!

Vend [fuggendo]: Non so niente, sono innocente!

Chier: Ah, seminatore di discordia! Vieni qui! Fermati! [quando è già lontano] Fermatelo! Arrestatelo!

Soldati [2, arrivano senza fretta ma gridando assai]: Fateci passare, largo! Lasciate vedere! Chi grida? Che è accaduto? Che fu?

Chier [trafelato]: Aspettavo proprio voi per prendere quell'uomo, un venditore di candele certamente di Satanas!

Soldati [facendosi il segno della croce]: Dove è, padre? Dove è fuggito? Come era di aspetto? Candelaio?

Chier [mostrandola la candela nera]: Sì, vende candele come questa!

Solda : Conviene che si riferisca alll'autorità. Al reverendo esorcista.

Chier [sorpreso]: Vi è un padre esorcista in città? Bene, allora; andiamo. [si dirigono in direzione opposta al cand.]

Solda [davanti al chier, in coppia, poi, salutando, si aprono per far parlare chier. e esor.] Sia lodato il Signore Dio nostro! Padre ...!

Chie: O monsignore, voi qui.

Esor: Oh, padre Nastagio, che piacere rivedermi! Che fate voi di bello qui? Non eravate in quel di Corezzola, in territorio patavino?

Chie: Già fui, ma di questi tempi, sapete ...

Esor: Immagino, immagino: non è cosi salutare essere in terra di confine.

Chie: Sapeste! Per il fatto d' esser nativo della Serenissima, mi si guardava come fossi spia!

Esor: gente ingrata, che prima viene la cura delle anime, e poi le vane cose del mondo. Ma ditemi, com'è l'nimo del povo lì nell'agro? Son essi così bigliosi come i lor governanti?

Chie: Le plebi son sempre le istesse: pensano alla crapula, il resto ... Guadate [porgendo la candela nera], or ora mi è capitato di imbattermi in un servitore di Satanasso che le vendeva, in coppia con la bianca.

Esor: [ispezionandola] Sego e pece, e chissà che altro mai. Son così sfacciati da vendere le male-arti di Lucifero in pubblica via? [rimbrotto] Soldati! Più vigilanza e attenzione! Il Maligno è sempre in agguato.

Chie: Credevo fosse propio del contado le pratiche stregonesche, retaggio pagano!

Esor: Il malgoverno rilascia i buoni costumi, nessuno sembra più attendere alle cose dell'anima.

Non c'è quel timor di Dio di un tempo, adesso l'unica paura viene dall'essere derubati, di perdere le proprie ricchezze materiale!

Esorc: Così è la stolida volontà di pochi che porta morte e rovina ai molti! E per i caduchi beni materiali, per il mero guadagno, per la vanagloria dell'effimero mondo.

Chie: Si parla molto di sale, di mare, di saline lì nel contado.

Esor: Essa è la ragione ultima della contesa: un maggior territorio sul mare per produrre essi medesimi il sale che ora comprano qui in Clugia, benché anche nelle Romagne ...

Chie: Ma Genoa, reverendo padre, Genoa in tutto questo ...?

Esorc: Caro confratello, van così le cose del mondo: chi più ha più vorrebbe avere, quando Satanas è il consigliero. Genoa, sapete, è dall'altra parte di questa nostra malgraziata peninsula, ma ecco che i due, il leone e la lontra vanno a incontrarsi in Oriente e ognun di loro reclama la preda maggiore, il lucro crescente 'd'un commercio immondo con i pagani del Bosforo.

Chie: E il Santo Padre non potrebbe intervenire a pacificare i contendenti? Fra i due litiganti, cristiani, il terzo, mussulmano, gode.

Esor: Ben detto, unto dal Signore, ben detto, ma chi glielo fa intendere, quando anche a Roma ...

Chie: E il Doge che non prende posizione.

Esor [risata serafica]: Il voler tenere il podice in tanti scanni, prima o poi ... sapete: si finisce per stare all'impiedi.

Chie: Se non cadere a terra!

Esor: Giusto! Ma l'uomo proprone e Dio dispone.

Chie: Sia fatta lavolontà del Signore!

Esorc: Comunque la cura delle anime non deve venir meno. Sapete, sapete che già ho incontrato più di venti cristiani che si son gfatti mussulmani?

Cher : Che dite, padre? Hanno abiurato?

Esor: Vi son stati costretti, questo è certo, catturati dai pirati saraceni. Ma , ecco, ho il dubbio che la mollezza dei costumi dei Mori abbia lasciato il segno.

Cher: Intendete dire che ...?

Esorc: Quel che si sente dire è verità! Me l'hanno confermato [confidenziale]: è permesso loro vivere con più di una donna contemporaneamente.

Cher: Essi?

Esor: E anche si mormora che (...) [interrotto da 4 uomini che arrivano portandone -in carriola o portantina o sollevato alto sulle braccia,!- un 5º, Giobata, ferito.]

Uomo: Presto, ciamè qualchedun prima che a se dissangua!

Uomo 2: Sì, dene una man prima che a muora! [vanno poco lungi dall'E., C. e Ge., dove incontrano un gruppo di donne intanto si sono già sedute e hanno cominciato a lavorare - tombolo, etc. - e ragazzini a giocare intorno]

Chie: Che sarà mai?

Sold: Dove è stato? Come è accaduto? [lasciano la parola a E.]

Esorc: Che è successo? Fu ferita di arma o puro accidente?

Giovane [s'affretta verso le donne, facendo corridoi; trafelato]: El Giobata [figlio d'una d'esse], a xé morto! A xé morto!.

Donne [costernate]: Chi? Dove? Cossa distu? Mariavergine! Várdali che i vien! [fanno un letto con gli scanni, dove si adagia Giob.]

Madre di G. [disperata]: Fio mio. fio mio, cossa t'hai fato?

Donna 1:" Ciamemo el Vidale, vedemo se a pole fare qualcosa!"

Donna2:" Sí, elo sa come curare le ferie!"

Donna3:"Eh, Te ricordisto del Nane che a s'aveva fato un tagio cossì.... [il chicchiericcio è generalizzato]

Donna 4:"Mareavergine, sì , elo elo, me ricordo! Sì, ciamemolo, xé bravo"

Donna 5:" Mi conosso anche la Sansona che cure le ombrie!

Uomo: Veloquá che a vien!

Donn3: Ma no ' a xé minga elo.

Ciccillo [facendosi largo, si avvicina]: Cossa xé sta? Conteme.

Uomo3: A xé sbrisuo nel gatolo della salina e a xé 'nda a impiantarse contro el sogero de fero delle serramenta.

Cicc: Dove xela la feria?

Uomo4: Qua, proprio sul cragno.

Uom1: A se l'ha da' seca.

Donna Orsa [facendosi largo]: Cossa xè 'sti sighi [gridando essa medesima]? Mandelamadona, feme vedare!

Esorc: Sapete chi sia essa donna sì petulante?

Chie: Non saprei, ma il suo fare ... [arrivano altri Soldati]

D Orsa: La xè una feria de tagio; non le xè robe per mi. Se fusse sta da fare qualcosa de pezo, ahaha, podevo anche entrarghe. Ma feme vedare. [un po' di "moine", poi] No, no steve a preocupare, vedo e stravedo e ve dico: " No ze la so ora ancuo, no!"

Chie: Avete udito?

Esorc: Ho udito e visto assai bene: sento odore di zolfo in tutto questo.

Donna Sansona [entra scarmigliata]: M'ave' fato ciamare? Ave' bisogno de mi? [vicino al ferito] Alo el convulso? Zelo ciapà dal malocio? Alo visto ... un'ombra?

Uomo 4: No, a sa dao una mata sacassà là aVigo, a le saline , e a sa fato un pèro de tagi.

D Sansona: Ah, cassine! vedo el sangue; a xè soo, no ze vero? sangue de feria. Mmmm, no ze roba per mi.

Chie: Oh, benedetto sia el Signore: libera nos ...

Esorc: Ma varda che robe che me toche sentire ancuo qua a Ciosa! [entrano Vidale e Donna Boegana da due lati opposti]

Donna Boegana: Chi me voleva? Chi me ciameva? Chi ga bisigno de mi?

Vidale: Che corsa! Su qua; dove zelo el ferio?

D Boegana [a V.]: Cossa feu vu qua?

Vidale: Quelo che fe vu, siora.

D Boegana: Ma se no ti ze bon da gnente!

Vidale: Varda come che ti parle, che te fasso el segno de la croze roverso!

D Boegana: E cossa credistu che abbia paura de le to giaculatorie?

Cicc: Me servirave del fuogo ... [estraendo un cauterio dalla sua borsa]

Donna4: Intanto che parlè, l'amalao a muore.

Chier: Anche il fuoco!

Esor: Calmo, che fra poco li pigliamo tutti ... rei confessi!

D Sans: Lasseme fare a mi: a za qua le mie pessete [mostra].

D Orsa: Solo strasse ti usi, oh? Ghe vuole ben altro, so mi!

Cicc [facendosi da parte]: Fate voi, ghe mi no ghe voi entrare in 'sti fuffignessi.

D Boeg [approsimandosi]: Feme vedare, ció. Varda chi se vede! Paron Vidale, vu qua?

Vid: I m'a ciamá perché el fio a s'a ferio alla testa.

D Boe:" E vu savé come fare, eh?

Vid: Çerto! Xé ani che ...

D Boeg: Le ferie le podemo serare, ma el fio qua a sbatuo el cervelo! No baste curare la feria da fuora, biá salvarghe ... l'anema!

Donne: Cossa dizela? - Chi zela? - No ti sa? La xé la Boegana, vedova del Buranelo. - Mariavergine, distu?!

Vid: Cossa distu, cossa tiristu fora? A xé un tagio e bisogna fermarghe el sboco de sangue!"

D Sans: Per mi no baste, bisogna darghe una benidia ben bona, granda.

Madre di G.: Oh oh , invece de ciaciarare, vardé mio fio! Cossa xestu venua a intrigarte?

D Boe:Mi lo fasso per el so ben, no baste stagnare el sangue, ghe vole una benediçion ... Saveu?"

Chie [esterefatto, non sa trattenersi]: Ma come voi donne potete pretendere di dare la benedizione di Dio? Voi, che siete arnesi del demoinio! [le "guaritrici" non sembrano accorgersi del C.]

Esor [mani levate]: Ma cosa dite? Di che parlate? Cossa xé ste gesticulaçio, ste giagulatorie?"

Vid: Xé per guarirghe la feria; mio nono ...

D Orsa [risatina]: So nono! Ghe vole altro che do parolette e un [leva il braccio come a benedire].

Esor: Cosa è questo? Cossa fastu? Una femena ... E vu, un omo fato!! E qull'altra! Nissun ten vergogna? Nessun tem tremor di Dio?

Donne: I lo fa a fin de bem. - I agiude ... - El fio gera drio morire. Eh, a gera morto ... - Quase.

Esor: Lo so mi cossa che xé questo! Parlare in nome del Signore ma con l'istigasion del Diavolo!.

Donne [esterefatte]: Astu sentio? Signobenedeto! Ma chi xelo 'sto prete? Avemunu fato male?!

D San: E alora, zo, deghe vu una benedia e varemo se ghe se ferme el sangue de la feria!

Vid [intimorito]: Mi ho sempre ce'uo de fare del ben.

Uomini [interdetti]: Tio', femo qualcosa, destrighemose. Fe', oh?

Bambini/e [rompono la tensione, gridando]: A se muove! - A parle! Varda: no a xé mnorto! - Che belo - Xelo un miracolo?

Esor & Chie: Cosa?? Ma siete pazzi! Miracolo i lo ciame!?

Bambino grandicello: Come Lazaro: da morto a vivo de novo.

Esor: Anatema! Anatema! È il Diavolo che comanda qui? Miserere nobis. In galia, in galia! Guardie, guarde: prendeteli tutti! [esce di scena, dicendo giaculatorie in latino e facendosi ripetuti segni di croce, seguito da C.].

Donne: Mariavergine! E adesso? - E adesso? - E adesso?

Vid [timoroso]: Mi, cossa ogiunu fato de male, mi? Xé ani che ...

D Sans: Develi sempre metare el naso dappertuto sti corvi de preti! [fuga generale delle "guaritrici"]

Donne e Uomini [mugugnando prendono le loro cose e il ferito, e lasciano la scena].

Soldati [a coppie, disordinatamente, si mettono, non molto celeri, all'inseguimento] : Di qua! Prendi quella! Non ci scappi! Voi due [a Ciccillo, calmo, che non si è mosso, e a V. impaurito] venite con noi, senza far storie!

Ciccillo [risentito]: E io perché?

Solda: Taci e cammina! Parlerai con il reverendo.

Ciccillo : Mannaggia.

Vid [piagnucoloso]: Mi cossa ogiunu fato? Mi cossa ...

Sold: Siti e boni; tuti e do! [vanno alla scena del processo, dove arrivano anche gli altri].

{Non riesco ad aprire il Processo per fare copia-incolla; quindi scrivo il nome e le parole finali della battuta.}



Nunzio: ... apostolo in Clugia Maior.

Esorcista [benedicendo]: In nomine Patri, et Filii et Spiritui Santi, amen. Qui alla presenza di Dio onnipotente e del suo pio popolo riunito in assemblea, mostreremo i casi, ascolteremo gli imputati e voglia che Iddio Signore Domine Nostro illumini questi peccatori, irretiti dal Demonio, che si son fatti smallevadori della sua mala-arte e menzogna.

Nunzio: Si faccia avanti ...

Ciccillo: Mi si lasci parlare per primo, Eccellenza. Non ho a che vedere con tutto questo. Sono io un onesto cerusico, ed è mia arte guarire le ferite, e piccoli altri incomodi del corpo, come fare clisteri, e levar sangue. La mia arte è riconosciuta in Parigi, Amburgo e Salerno.

Esorci [al N.]: Quest'uomo è ..?

Nunz: Egli è .. maestro Ciccillo Mattarazzo; sì, disse d'esser chirurgico.

Esor: Quindi, voi non usate ... nessuna formula "magica", né strani gesti ...?

Nunzio: Gli fu trovato in mano questo [mostra a tutti, poi dá il cauterio a E.].

Esor: Giá ebbi modo, credo, di vederlo.

Cicc: Certo, eccellenza, se foi fodte fesrito o lo fu in vostro conoscente, e il medico cauterizzo la ferita. Io mi trovavo lì, presso il giovane Giobata, ferito, per fare il mio onesto e cristiano dovere di cerusico.

Esor: Vi credo, vi credo. Andate; e non mischiate la scienza con la ciarlataneria inspirata dal Demonio.

Cicc: Molto obbligato, molto obbligato. [va]

Esor: Sottile è il confine fra il lecito e l'illecito; il sapere che viene dall'alto e quello che ci ignetta il Malefico. Il fare il bene con il bene, e agire dominati dal Male.

Nunzio ............; etc.

Esorcista: ....là in nome del Signore. E che Egli illumini la tua vecchiaia. Ché ogni uomo che ha trascorso la sua vita nella Grazia di Dio e nel seno della Sacra romana chiesa, tragga insegnamento e si faccia portatore del Giusto presso i suoi nipoti: esempio e guida.

Nunz.......; etc.

*finalino* Esorcista: Vi sia di monito quel che or ora avete visto e udito. Il Malefico è attorno a noi e può essere dentro di noi. Confidate in Cristo, il Salvatore. Ed ora si vada a intonare preghiere di ringraziamento a Dio e che lo Spirito Santo ci illumini ora e sempre. Sia gloria l Padre, al Figliuolo e allo Spirito Santo [benedice] . AMEN



27 marzo 2012 a. D. , il clerico sedentario [scritta 4 yes 4 volte] Juan Var

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