VAeVIENI
(Spostandosi sulla soglia della Porta.)
Questa è l’entrata, questa è l’uscita.
Questa l’entrata, questa l’uscita. Da qui si esce, da qui si entra.
Fatemi entrare!
Voglio uscire!
Fuori!
Dentro!
Fuori; dentro; dentro, fuori. Fuori-dentro, dentro-fuori.
La porta. Si va e si viene, si viene e si va.
La porta. Un vuoto. La cavità; il foro, la breccia, il passaggio che ci porta – la porta –ad essere e non essere: essere fuori, essere dentro, non essere all’interno, non essere di qua ma di là.
Sto uscendo o sto entrando?
Sto entrando o …?
“Uscìa da uno di quegli usci una donna dal cui volto trasparia [vedi Manzoni]”.
Non fatela entrare! Non fatela entrare!
Chi? Perché? Cos’è?
La Morte.
Non lasciatela entrare, non lasciatela entrare!
Non bussa, non suona, non chiama: viene; estote parati!
“La nebbia agl’irti colli … va – o vien?- il cacciator (fischio) su l’uscio a rimirar stormi di uccelli neri come esuli pensieri nel vespero..”.
Sbarrate chiudete serrate la porta!
Che nessuno entri, che nessuno esca: è notte. Là fuori nel buio chissà quali cose … Qua dentro che mai accadere potrà?
Toc toc!
Chi è?
Sono il lupo!
Chi??
Il lupo cattivo. (soffio prolungato)
“Con ‘sta pioggia e co ‘sto vento (soffio), chi è che bussa al moi convento?
E’ una povera verginella che si vuole confessare.
Fatela entrare, fatela entrare che la voglio confessare.”
Pellegrini, viandanti, viaggiatori, commercianti girovaghi, ambulanti, sperduti nel mondo; gipsopatici; vanno e vengono, s’allontanano, s’avvicinano, s’introducono, s’intrufolano …
Un tallero, un grosso, un fiorino, una dracma, una lira, un besso, un scheo … Pagare o non si entra, pagare o non si passa. Ehi, voi!
Podaria darve una verza? Pecuña no tegno, vo ora al mercato, piassa de le erbe, a vendar …
Fate passare, villici immondi! Che? La gabella chiedi a me, servente ignaro malnato, a me chiedi, io che son Fedrigo Bensoni da Rondosco, cavalier sene macula né …
Pace e bene, fratelli nel nome del Signore! Pellegrin che vien da Roma senza averi e senza orpelli in misericordia et providentiae Dei, lasciate passare pro caritas-caritatis.
Entrate entrate; e voi con queste capre capretti, caproni che siete! spicciatevi e lasciate libero il cammino.
Passate passate, andate; pagate.
Che andirivieni d’uomini, d’animali, d’alimenti, di mercanzia, di spezie, speranze, opportunità …
Al ladro! Al ladro!
Non c’è porta che che tenga né inferriata di prigione.
Quante ne hai viste passare di genti, Porte XY? [storia e illustrazione artistica della Porta]
Tutto viene e va, va e viene; entrata e uscita, dal mondo, nel mondo; per il mondo, quello di dentro e quello di fuori – che il fuori sia il dentro e il dentro fuori? Fuori/dentro, dentro/fuori?
Va & veni, vieni e vai: passaggio, transito, attraversamento.
Entriamo o usciamo?
Decidete voi, signore e signori.
Bruxelles, 25 sett. 2010.
*Eva Varagnolo*
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