lunedì 17 dicembre 2012

Relazione di Ben Whitsun

Relazione di fra Whitsun


Al concistoro dei monaci benedettini in Hertfordshire

Sulla ripresa dei lavori all’Astrario.

Traduzione 2012 di Giancarlo Varagnolo



Cari confratelli, ho buone notizie da annunziarVi, sia grazia al Signore Domine nostro! Le voci che ci erano giunte dall’Italia riguardanti lo studio e la realizzazione di orologi da torre come quello che fratello Richard di Wallingford aveva iniziato or sono vent’anni e che per l’imperscrutabile volontà di Dio non sono continuati e terminati per la chiamata al Padre nel Regno dei Cieli del nostro confratello abate che tanto s’era prodigato per il progetto e la crostruzione dell’astraio nella torre dell’abbazia di sant’Albans nello Hertfordshire, ebbene, sono state confermate: nella città di Padua, in terra lombarda, sono stati costruiti mulini con macine come le nostre e messo in opera un astrario che pensiamo non dissimile da quello progettato dalpriore Richard, dio l’abbia in gloria. I monaci dei conventi benedettini di Brondolo e Fossone danno la loro testimonianza oculare dell’orologio che è stato posto nella torre alta della città di Clugia, poco lontana dai loro insediamenti.

Chi fu l’artefice? È esso inventum dovuto a studi originali o si debba pensare a volgarissima copiatura meccanica?

Mi è stato fatto il nome di Dondi che, badate bene, sembra sia ormai affiancato dal termine “dall’orologio” nel riferirsi a loro. Sì, loro, poiché non siamo alla presenza di un artefice, di un ingegno, ma a due: padre e figlio. Son essi solo costruttori, esecutori, manovali? No, diletti confratelli; le notizie che Vi porto sono confortanti, in quanto padre e figlio sono medici e fa parte della chiara Universitas Patavina di cui ben si sa la lodevole opera di preparazione dei clerici che lì vi sostano ad apprendere le conoscenze degli antichi maestri.

Ergo, i Dondi avendo già trattato essi stessi in primis la complessa problematica di natura matematica e meccanica, ed anche realizzato l’opera che venia dai loro calcoli, ben vedo e posso afferare ch’essi potrebbero continuare l’opera del nostro compianto abate Richard di Wallinnford e portrala a termine così come egli la progettò nel suo “Tractus Horologii Astronomici” che giace intoccato dal 1336, quando egli ci abbandonò per ascendere al regno dei Cieli.

Che mallevadore sarà dei Dondi oltre l’opus già portato a termine? Mi si riferisce di un trattato già scritto dal padre, “Planetarium” e di altre opere in corso di scruttura e sistemazione che trattano del flusso e riflusso del mare, o della causa della salinità delle acque. Nonché gli studi sulle macine dei mulini ad acqua di proprietà, mi si dice, della famiglia Dondi.

Sulla serietà e onorabilità del Dondi padre si comunica ai confratelli ch’egli è in amicizia con la potente famiglia veneta dei Marin Faliero, e che fu un Carrarese, della signoria di Padua, a invitarlo all’università di quella città e a commissionargli un astrario.

Ultima nota, benevolenti confratelli, è il prontuario che egli, medico e figlio di medico e padre di medico, sta redigendo da anni, per sistematizzare le conoscenze dei rimedi semplici e complessi dei maestri delle scientie medicinalis. Un “aggregator” ch’egli ha concepito come un orologio: ogni rotella al suo posto, ogni ora al suo momento, ogni nomenclatura nel suo elenco.

Sono i Dondi gli uomini illustri che porteranno a termine l’astrario di sant’Albans? Saranno i Dondi capaci di districarsi nella complessa problematica teorica e meccanica dell’astrario del nostro compianto abate Richard di Wallingford? Sapranno eseguire i calcoli, appurare le modalità di accoppiamento delle ruote dentate, misurare il tempo dell’evoluzione degli astri?

Dalle informazioni veridiche che i confratelli m’hanno fornito e di cui io umilmente V’ho reso partecipi, la risposta non può che essere: sì.

Verranno fin qui? Si sobbarcheranno il peso e i rischi di un lungo viaggio? Abitano in terra di mercanti, di viaggiatori, di dotti curiosi; son lombardi. Verranno.

Sia fatta la volontà del Padre; amen.

                                                                                                                  São Paulo, ottobre 2012. GV

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