lunedì 12 settembre 2016

Strùpio.

Giancarlo  Varagnolo
STrùpio


atto  unico
Personaggi:
    Giovane donna  (imperiosa, facile all'ira)Lisa
    Donna matura  (popolana, servente di GD, pratica)Bice
    Figlia di D M  (ancora immatura)Fiammetta
    2 malandrine    (ladre, puttane, ubriacone)Peteca & Sepa
    Mercenario      (brutale, vile, becero)Curz
La scena è una radura sul limitare della laguna.
Coro fuori scena: Preannunciati da colonne sparse di fumo, arrivarono annunciati da nitriti dei cavalli e urla ferine dei cavalieri smaniosi di preda sempre nuova. Ancora barbari flagello di Dio? No, è il figlio dell'Imperatore, del Romano Imperatore, incoronato dal Papa, del Sacro Romano Imperatore Cristiano. Fuoco ai villaggi, ferro alle plebi: Dov'è l'oro? l'argento? la carne? il vino? segala per i nostri cavalli nemmeno? Prendete le donne, le donne, le donne !
    Scena 1
FIAMMETTA (entra portando una fascina): Abbiamo preso qualcosa! Guardate: penzola dal ramo!
LISA(entra tenendo un arco in mano): Speriamo che questa volta sia una lepre.
FIA: Ho paura ad andare vicino, potebbe mordermi!
BICE (portando un cesto): Sì, meglio se fai attenzione, figlia mia!
LISA: Eh, dev'imparare; e non aver paura.
BICE: È ancora giovane ...
LISA: Prima si diventa coraggiose e meglio è! Guarda qui: un altro sorcio! Bello schifo! Il ribrezzo, quello, lo si deve tenere e affinare. (prende la carogna e la scagia in platea)
BICE: Ma si poteva (...)
LISA: No, eh, no! E l'ho appena detto: il RIBREZZO ...!
FIA: A me fanno proprio schifo, schifo!
BICE: Io pensavo che si poteva usare come esca per pendere una volpe o anche un irone.
LISA: Facciamo mangiar bene quelli che poi noi mangieremo! Attrarre con il lezzo è certo che verrà chi ne è avezzo; col buono, si può sperare nel meglio.
FIA: Qua la legna.
BICE (s'ingincchia presso il "focolare"): Vediamo se c'è ancora brace.
LISA: Spezzetta i rami e cercate di far meno fumo possibile: non vorrei che ci vedessero. Per l'odore di bruciato ...
BICE: C'è abbastanza odore per le alghe al sole della bassa marea.
FIA: Puzza, fetore: il naso mi pizzica e lo stamaco ... (gesto sulla pancia)
LISA: Ci si abitua; fai finta di non sentire! E ... datti un'accorciata alla gonna se non vuoi avere sempre l'orlo bagnato.
BICE: Passa i rami più sottili, figlia.
FIA: Ahi! Mi son tagliata!
LISA (scherzosa): O Bice, ma questa Fiammetta è proprio figlia sua?
BICE: Sì, madonna mia, sì, ma chi lo direbbe, chi?
FIA: Potevamo restare in Clugia, potevamo restare; perché venire qui ...
LISA: Per continuare a vivere, vivere libere e onorate!
FIA: E questo è vivere? Che libertà è questa se ci dobbiamo nascondere e aver (stringe le braccia al petto mostrando paura).
BICE: Non sai cosa sta avvenendo in città? Non immagini le violenze, le infamie, le scelleratezze che quei maledetti stanno commettendo?
LISA: Restare?! Non so se saremmo ancora vive, ma di certo infamate, umiliate, disonorate, trastullo di più d'uno di quei cani infoiati, e tu, tu avresti perso la tua verginità!
BICE: Signora, non dica (...)
LISA: Deve pur sapere, deve pur apprendere come vanno le cose in questo mondo! Finito è il tempo dei trastulli spensierati, finita la serena età dell'infanzia. Un fendente di daga ha reciso  ... Lo so, capisco che tutto sia avvenuto così in fretta, improvviso, ma questo è il presente e far di necessità virtù come diceva il mio aio. Impara ad usare il pugnale: tieni. (porge uno stiletto a FIA che retrocede neghittosa) Tieni! Impugnalo saldamente (la punta verso il basso); e colpisci, colpisci! (indica un ciocco che ha raccolto e tiene fra le mani)
FIA (piangente): Non ci riesco, non ci riesco.
BICE: T'insegnerò io ad usarlo, t'insegnerò io. Questo ti è più familiare, prova con questo. (le toglie il pugnale di mano e le dà uno dei coltelli che ha alla cintola) Prova.
LISA: Tienlo così (mostra, preso il pugnale, con la punta il alto) e dà un affondo, un colpo dritto in avanti. Così, con forza. Con tutto il corpo!
BICE: Non sarebbe meglio prima desinare, e poi continuare con ...?
LISA: E sia. (indicando il cesto deposto a terra) Fai sventrare i pesci a lei; peccato che non ci sia sangue, ma è già un inizio.
FIA (titubante): Devo ...?
BICE (accoccolandosi): Muoviti! Non far vergognare tua madre d'avere una figlia così ..., così inetta!
LISA: Bene; mentre voi ... (si odono delle voci stridule) Ssst! Che è? (più chiaramente strilli e risatine) Donne!? Qui?  
BICE: Sole? Schiamazzano come galline nel pollaio. (s'alza)
FIA: Saranno fuggite anche loro (...)
LISA: Zitte! Nascondiamoci; via di qua. (si defilano sul lato opposto alle voci) Fiammetta, il coltello con la punta ...
     Scena 2
PETECA (entra eretta tenendosi la gonna e un fagotto): Dai, muoviti: qua si cammina già meglio ché non ci son stóppie e gramigne. Ma dove siamo, per-il-prepùzio-di-Adone!? Che posti disgustosi!
SEPA (scarmigliata, stancamente sventolandosi con un ventaglio malandato): Lo dico anch'io: dove mi hai fatto venire, stramba? Tu e le tue fantasie! Avremmo potuto godercela con quei tre barcaioli ... uno anche mi piaceva! Ma sua signoria si stufa presto: vuol novità e nobiltà!
PET: Ma taci, coniglia lardellata! Fetidi e puzzolenti e rozzi e infoiati così neanche i maiali del lazzareto, nenche i peti del diavolo!
SEPA: Eh, sbasta turarsi il naso con un fazzoletto odoroso di (...)
PET: Oh, Sepa! Ma dove hai la testa? Là fra le cosce? E gli occhi, e le orecchie? Non hai capito che quelli lì dopo che si sono ben bene sfogati, saziati, svuotati ci avrebbero vendute ai primi soldati che avessero incontrato? Sì; vendute, o barattate o comunque saremmo finite dalla padella nella brace. Non stiamo scappando per non fare la fine dei capponi nella stia?!
SEPA: Ma va'!? Che carogne! E io, io che ... Non ti puoi fidare proprio degli uomini, no! (accidentalmente vede il "focolare") Toh, guarda: non è per far fuoco e ... Ci sono ancora delle braci! Altri uomini qui intorno, o Peteca, cosa dici!? Ci nascondiamo?
PET: Uhm; se c'era qualcuno ... Con tutto lo starnazzare che hai fatto fin qui ... Se c'era ci ha sentite arrivare. Occhio! (estrae una misericordia)
SEPA: Cosa facciamo? (chiude il ventaglio come per usarlo a mo' di bastone)
PET: Tieni gli occhi ben aperti. E se incontriamo qualcuno, tu distraiolo e (mostra la misericordia che poi nasconde in seno).
SEPA: Eccolo là! (indicando alle spalle di PET, verso il fondo) Eccolo: un uomo!
PET: Se è uno, uno solo, non ci son problemi.
SEPA: Mi ho paura!
PET: Con tutti gli uomini con cui ti sei rotolata! Sepa: pensa unicamente a quello che lui ha tra le gambe, là in mezzo!
    Scena 3
CURZ (guardingo ma spossato e stralunato): Gutentag. Wasser, wasser, wasser nein? (va il gesto di bere dal bicchiere, si avvicina a PET per tastarle il fagotto) Essen, brot, brot? (si toglie un anello da un dito) Brot, essen.
SEPA (accennando a prenderloe facendo "sì" con la testa): Oui, oui, ia! Vous anulus, me donner amor amoris.
CURZ: Brot, ja?! Gutt! (porge l'altra mano per ricevere qualcosa)
PET (indietreggiando): Questo qui ha fame! Che gli diamo? Che cosa vai ad offrigli tu, stólida cortigiana!
SEPA: Ma l'anello è bello; guarda, guarda quanti ne ha!
PET: No, no, nein! Mangiare no, non habemus.
CURZ (afferrando con una mano il fagotto): Dah mihi, dah! Brutte troie figlie di puttana! Dammi, dammi o vi ammazzo! (sfodera una daga) Snell, saisermench!
SEPA: Ci ammazza! Ci ammazza! (PET si divincola, CURZ tira, il fagotto sfugge a PET e l"uomo ruzzola al suolo, PET gli sferra un calcio ma al secondo tentativo CURZ la fa cadere all'indietro) Aiuto! Aiuto! (gira intorno ai due, CURZ si alza in ginocchio e fa per trafiggere PET ma SEPA lo distrae colpendolo con il ventaglio) Saiser, saiser, saiser! Ah, povera me! Aiuto!
PET (alzandosi in piedi estrae il pugnale e s'appresta curva al combattimento): Vediamo, vediamo, gran figlio di baldracca, chi (...)
    Scena 4
LISA (dopo che lei e BICE hanno dato un po' di randellate e hanno tramortito e immobilizzato CURZ): Les jeaux sont fait! Bella posizione: 4^ d'attacco, ma consiglierei l'inversione delle gambe, destra sinistra in avanti. (mostra)
SEPA: Oh, sia grazie al cielo, sia lodato! Donne, solo voi tre, donne?! E gli uomini? (dopo aver scutato LISA) Donna, sì, anche voi, madonna ...
LISA: Lisa; e questa è donna Bice, e la figlia di lei Fiammetta.
SEPA (leziosa): Donna Seppia di Fondo Nero, e la mia carissima, intima, eccellente amica (...)
PET (spiccia): Mi conoscono come Peteca. Grazie dell'aiuto; da com'è ridotto 'sto balordo, forse lo avrei sistemato io da sola, ma così è stato più veloce e sicuro. Enchanté! Dimorate qui ... no, siete scappate anche voi da Ilio in fiamme. Sì?!
SEPA: Noi, io e lei, eravamo a Clugia quando sono arrivati i barbari.
BICE: Non siete chiozzotte, però.
SEPA: No; noi, io almeno, sono in viaggio di affari; e purtroppo con questa guerra in atto ... Ahh!
LISA: E state andando, voi due sole, dove?
PET (azzittendo SEPA): Il più lontano possibile da questo marasma, da questo orrore, dalla violenza. La pace v'ho cercando.
SEPA: E il piacere; le feste, i balli, le succulenti cene. L'amore v'ho (...)
PET: Inguaribile, ineffabile, invereconda cortigiana! Sepa, smettila, e andiamo. Andiamo ... di là, suppongo, vero madonna Lisa?
LISA: Andate a meridione, se riuscite a passere fra le maglie delle truppe dei Carrara che ormai ci circondano da ogni lato, arriverete al /ducato/ di Ferrara: gli Estensi stanno a guardare. (riso ironico)
SEPA: Sì! Ferrara, Ferrara! Si vada dunque, si vada! (sventagliando)
FIA: Perché non andiamo anche noi, madre?
BICE: Perché, perché siamo nate qui e dobbiamo ritornare alle nostre case! Mandar via gli invasori ...
LISA: Dobbiamo restare per ritornare ad essere liberi sul suolo dove siamo nate. Fuggiasche ancora per poco, te lo prometto Fiammetta.
PET: Noi andiamo. Buona fortuna! Chissà che non ci si riveda quando il leone marciano sventolerà ancora sulla vostra isola.
SEPA: Alla vittoria! Addio! (a PET) E quello lì, che si fa? Lo portiamo con noi, eh?! (fa gesti d'intesa indicando anelli e collane di CURZ) Ma sì, lo portiamo dai suoi commilitoni!
LISA: Se è un disertore, come sembra, non penso che lo accoglieranno con buon garbo: lo faranno sventolare un poco legato per il collo!
PET: Meglio, così noi non ci sporcheremo le mani di sangue.
FIA: Vi fidate, voi due sole, condurre un soldato ...?
SEPA: Ne abbiamo visti di soldati noi, e sappiamo come trattarli. (legano più sicuramente CURZ che intanto rinviene e lo trascinano via)
LISA (raccogliendo la daga): Con questa li accolgo bene anch'io.
    Scena 6
BICE (aspra): Che donne ... avventurose.
FIA: Hanno proprio tanto coraggio!
LISA: Qualcosa potrestisti imparare da loro!
BICE: Donna Lisa! Che mai dice?!
LISA (ridendo): Prepariamo il desinare, va'. Eravamo rimasti che tocca oggi a Fiammetta sbudellare i pesci!
FIA: Oh, no. (canzone a ballo: inizia a canticchiarla BICE sottovoce, poi con strumenti e voce sonora fuori campo finché durano i preparativi & inizio del pasto)
BICE (mangiando): Non capisco perché quelle due donne dabbene si siano portate con loro quell'indemoniato.
LISA: Merce di scambio, non avete udito? A meno che non lovogliano ammaestrare come orso da fiera. (ride, ma si blocca e fa cenno di tacere) Sta arrivando qualcuno.
BICE: Giornata di visite; fors'è meglio cambiar luogo: questo sta diventando un trívio.
    Scena 7
SEPA (affannata): Oh, grazie-al-cielo siete ancora qui! O amabil Fortuna che m'hai fatto ritrovare la strada! (avvicinandosi, poi si lascia cadere seduta) Se sapeste, se sapeste! Che orrore! Che strazio! E il sangue, il sangue ...
LISA: Avete incontrato dei (...)? (SEPA nega con la testa) Peteca ...? (SEPA accenna di sì) Morta?! (SEPA vigorosamente nega muovendo la testa)
SEPA (rapida ma con il respiro corto): Lei, lei ha ucciso, l'ha ucciso! Ma non così zac! No; no, no. Pian piano, pezzetto per pezzetto, con il suo coltello ... Ah, me vien male! Come si può, come come come ha  potuto assassinare qualcuno così? Un colpo qua, un taglio là ... E rideva, e se la godeva ... le piaceva far patire quel pover'uomo; povereto: come si torceva, come si divincolava, come smaniava. Gli ha messo, o Signore-Dio-mio!, in bocca, per farlo star zitto, in bocca ... Ohh.
BICE: Non ci interessa sapere tutto nei particolari! Anzi, meno ci racconta e meglio è ché non vogliamo disgustarci con descrizioni raccapriccianti di ... sconcezze!
FIA: Ma lasciala raccontare, mamma: che sappia; mi piace sentir raccontar storie di (...)
BICE: Cosa stai mai dicendo? Tu ...
LISA: Donna Bice, prima o dopo sua figlia scoprirà come vanno le cose nel mondo, che non tutto è bene, gioia e amore. E dunque, madonna Sepa, la sua amica ha prima torturato il disertore allemanno e poi l'ha ucciso: è così? E voi (...)
SEPA: Non so se lo abbia ammazzato; quando sono fuggita via da lì si muoveva e mugolava ancora ... "Cosa vorresti dirmi, eh? Grugnisci, grugnisci porco dannato ...!" le diceva Peteca; sembrava impazzita: feroce, no, di più, crudele; e come se ...
LISA: ... Fosse piena d'odio; volesse prendersi la rivalsa, riscattarsi da un'onta, un'umiliazione subita ... Vendetta: non è?
SEPA: Può essere come dite voi, ma era impazzita, pazza furiosa! È per questo che sono fuggita: per paura che la sua furia, la sua follia di morte si volgesse su di me.
BICE: Ed ora che farete? Qui non potete stare: non è vita per voi.
LISA: Devo convenire con Bice: con il vostro animo gentile, il vostro corpo florido, le vostre abitudin quotidiane le barene, e in stato di guerra, proprio non vi si addicono.
FIA: Ma potrebbe (...)
BICE: Potrebbe cosa? Non ha niente da compartire con te questa pubblica ... dama.
SEPA: È tutto da vedere, donna Bice, è tutto da vedere!
LISA: Vi conviene andare prima che il sole tramonti; qualcuno troverete ... se date un grido o ... con queste vesti vi si vede da sette leghe! E non dite nulla di noi, nulla! (ironica) Non vorrei trattarvi come la vostra amica ha fatto con quel disertore.
SEPA: Oh no, no! Più muta di una tomba, ehm, di un pesce morto, di ... Ecco, tenete (dal collo e "tasche" della veste): è il mio pegno di silenzio; ed anche di buona sorte: me le darete quando ci incontreremo di nuovo in Clugia liberata. Meglio che le teniate voi, di questi tempi sono più al sicuro di certo! (risatina) Per me tengo solo queste piccole gioie: non si sa mai che mi servano per (...)
BICE (che aveva preso in consegna collane, anelli e rocchini e le stava osservando con la figlia): Ma, ma questi anelli, questi, sono incrostati di sangue, sangue rappreso! Non voglio credere che abbiate ..
LISA (impersonale, dura): È il modo più semplice. Durante il saccheggio sapete quante mani e dita sono mozzate? Sapete quanti lobi strappati per ghermire orecchini? Si fa prima, si fa più in fretta, ci si diverte di più: sono soldato di ventura!
SEPA: Ah, sì, ecco: glieli ha strappati sì gli orecchini ... Lei, la Peteca! Io no, se era per me sarebbe  ... E le dita, ah!
FIA: Da vivo? Gli avete tagliato le dita da vivo?! (al cenno affermativo di SEPA, si ritrae nel fondo - conati di vomito?)
SEPA (comprendendo l'occhiata sprezzante di BICE): Bene, vado, vado; di là, da dove son venuta, chissà che non incontri quei tre galantuomini di barcaioli ...  Se la Fortuna mi si negasse, posso ritornare e rivedervi qui ...?
BICE: No!
LISA: Non penso che domani saremo ancora qui; spostarci è un modo per non essere individuate e prese. Vai con Dio! (BICE brontola seccata)
SEPA: Che la Fortuna sia con voi e cambi le sorti di questa guerra! (vorrebbe abbracciare LISA, si trattiene, va più stanca che mogia)
    Scena 8
BICE: Dei gratia! Che ne faccio di questi monili? Li nascondo?
LISA: È la cosa migliore da farsi, benché, come ha suggerito Sepa - vedi che si può apprendere qualcosa di nuovo e utile da chicchessia - teniamo con noi qualcuna di queste gioie, gli altri oggetti nascondiamoli in posti diversi. Fiammetta ...? Ah: è là.
BICE: È ancora così sensibile, così bambina, così ...
LISA: Prima si fortifica e meglio sarà per lei; sono tempi duri: bisogna affrettarsi a crescere ed imparare ad affrontare la vita. La vita è comunque una guerra con scarmucce che si combattono ogni giorno.
Sottomarina (Clugia minor), 12 settembre 2016.
gv
Nota: Strupiare = sciancare, rovinare.


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