Giancarlo Varagnolo
Deixa!

COREOGRAFIA.
Personaggi:
Ninfa-elfo [ abiti orientaleggianti]
Eremita [vestito
sobriamente da monaco cino-giapponese]
Due
(giovani) ballerine [che
impersonano tutti gli animali] .
Scena:
Radura nel
bosco (in collina: quindi qualche dislivello): arbusti più che alberi,
capanna/casupola in un lato; sentiero che va (anche) verso il fondoscena (dove
si suppone un ruscello). [cfr. Dipinti cinesi]
Nella
foresta
un monaco s’ appresta
a godere del
giorno nuovo.
Intorno il
verde delle piante
quante
sfumature delle stesso colore
e quali
sonorità salutano
il sole che
sorge lento
dietro la
barriera floreale.
1° movimento. Il monaco è in
meditazione (posizione del loto) al centro della
scena. Cinguettii. È l’alba. [15”]
2° m. Musica di flauto. Sullo sfondo le due ballerine, in sembianze sobrie di
uccelli, saltellano. Poi il monaco si alza e fa alcune figurazioni di tai chi a destra e a sinistra; nel
ritorno a un lato si trova di fronte una ballerina. Voltando per l’altro lato è l’altra ballerina che dà segni di
contentezza & di voler giocare.
Monaco in avanti, così le ballerine; il monaco gira di 180° e va
nell’altra direzione. Ballerine ai lati. Gira su se stesso e poi di 180° e fa
un passo in avanti (per confonderele ballerine), quindi si gira a fa
due passi indietro. Mentre il monaco fa alcune figurazioni le BB si muovolno
veloci verso la sua fronte, poi retrocedono e si accovacciano tendendo le mani.
Il mnaco gira eavanzando inciampa sulle braccia-ali delle BB; capriola. Si alza,
si riassetta le vesti mentr le BB affettano curiosità. Mosse veloci di
qaratè, musica di tamburi; le BB rispondo ai qatà, quindi inizia una sarabanda
musicale e danzata mentre M si diegua verso il fondo.
3° m. Dopo un po’: musica calma (“adagio”), balletto esteso a tutto il palco (una quasi
ricerca-esplorazione), poi BB via dal lato
della capanna.
4° m. Musica melodica sensuale: entra la Ninfa >> lenta, sensuale, eterea,
“assonnata”. Si muove per sé. Dopo, scopre-vede la capanna: la musica cambia,
lenta ma con contrappunti (può essere: ora
predomnano gli archi, ora il pianoforte). Esplora la
radura; cambia la mkusica (fiati) perché l’è vunuta un idea. Piroetta, esce [stesso lato].
5° m. Rientra M con brocca d’acqua; preparazione del tè (musica di koto,
movimenti danzati).
6° m. Si sovrappone musica occidentale, entrano due felini (volpe/onça/ghepardo): danza con molto contattocorporeo e con il suolo (gioco di cuccioli), ogni tanto importunano, rapidi, M che guardandoli ride fra il sorpreso e
il divertito. Cambiodi musica (cupa), rumore, spezzarsi di un ramo: i felini si
bloccano, vanno verso un lato, guardano, poi veloci escono dal sentiero
centrale.
7° m. Dal lato entra N (vestito diverso) stanca (un passo stanco e uno elevato-piroettato); va verso M (che di ¾ beve il tè) accovacciato; un velo (o lembo di gonna) lo sfiora, senza girarsi afferra
una cavigli di N (credendo fosse uno dei felini): meraviglia e sorpresa (differente) di entrambi: M sorride, N finge (esagera) di inorridire. N si allontana come impaurita-offesa; musica da teatro Nô.
M si alza, N si allontana. M immobile, N: due passi verso il lato, poi lenta (e leziosa) si gira e torna anche perché M s’è seduto e beve il tè [tenendo la ciotola con
le due mani]. Vedendosela vicino, alza la ciotola
verso N; sulle prime lei rifiuta, poi s’inginocchia e prende la tazza (ma non beve). Poiché non beve, M gliela prende, beve,
versa di nuovo tè e gliela ridà (il tutto con una velocità calma: gentilezza-normalità-pacatezza). N beve e allarga un po’ la scollatura del vestito prima di chinarsi e
restituire la tazza.
8° m. Musica barocca: entrano due morbidi coniglietti-lepri [nei costumi qualcosa
del ‘700: sono gli Innamorati della Commedia], minuetto (o simile) amoroso, M fermo, N in movimenti busto-testa
da bambolotto stupito. I coniglietti (asessuati: né maschi né femmine, interscambiabili) si prendono gioco di N (sberleffi, risatine,
...) e poi provano con M che esce dal suo torpore e pulize
la tazza e il resto [teira, fornello a carbonella, pentolino]. I conigli fanno altre moine-balletto, poi si indirizzano verso N, che li
ha osservati, la quale si alza con una doppia elevazione e salto facendo
scappare le BB lanciando una parte dell’abito su di loro che escono portandolo
con sé.
9° m. Danza del ventre. Sempre più provocante e lasciva. M si addormenta e quindi
dal fondo due scimmie (“nude,” con coda e orecchie) la imitano (con effetti buffi per
alleviare il clima erotico).
10° m. Arrivano fino al proscenio; N s’avvede di loro, si ferma, dà segni di
irritazione e se ne va.
11° m. Le due scimmie continuano la pantomima-danza del ventre che diventa quasi
scurrile con musica dixieland, araba veloce-moderna, salsa e simili mixata.
Finale con caduta sopra M, rotolio, “miskchia” dei tre con musica da circo
equestre; le scimmie tentano di scappare una a destra l’altra a sinistra, ma M
le trattiene per la coda, al che saltano-zampettano sul posto; colpo di
grancassa: capitombolo delle scimmie (elegante, acrobatico) e uscita dal fondo.
12° m. M si rimette seduto (loto) senza alcun commento gestuale; musica
classica descrittiva: pioggia, brezza-di-mezza-estate; tramonto, sera.
13° m. Rientra N discinta, veloce e titubante e infreddolita (falsamente) [il vestito copre tutto il corpo, anche le braccia e parte del volto, ma è
bucato-tagliato e volatile]; danza e quindi si
ranicchia, dopo un attimodi esitazione, contro M. Musica di xilofono, melodiosa
ma picchiettante. Modesto tentativo di M di allontanarla da sé. Con il suo
scialle-cappa copre N, ma lei vuole condividere; si fa sempre più buio.
14° m. Rumori della foresta nella notte, ecco le lucciole che fanno danzare le
loro luci, musica ampia-sognante, poi più ritmata ed infine minimalista. (M all’inizio del balletto entra nella capanna lasciando N sotto la scialle.) Escono-svaniscono.
15° m. Silenzio; voci-suoni dell’alba. N si sveglia e sembra non ricordarsi dov’è
(musica di taiko e roboante wagneriana), danza irosa utilizzando la cappa come ala, sudario, punch-ball e
“immagine” del monaco.
16° m. M esce dalla capanna con una brocca in mano, N le dà le spalle fingendo di
non vederlo; musica da girotondo infantile: N gira di latoe M dietro (come nel “trenino”, ma in parallelo, movimento laterale dei piedi); quando lei inverte la marcia, lui va verso il fondo.
17° m. Intanto sono arrvati due uccellini che prendono il posto di M a fianco di
N. Ritmo di tango quando N s’accorge di loro che incolontariamente (?!) le impediscono di seguire M. Dopo alcune figurazioni (N con uno e l’altro, e i due uccellini fra loro), N si accascia-siede al fornello. Valzer degli uccellini.
18° m. Ritorno di M. Danza circolare dei quattro (greca o giudaica o ..., prima lenta poi veloce); nel vortice finale volano via gli uccellini.
19° m. E diventa danza sufi dei due. Stacco; silenzio. Posizione
del loto; melodia di suchiaci e rintocchi di gong-campana; ciotole sonore.
20° m. Entrano le shaqi [o simili, vestite con semplici tuniche, un Ididora Duncan, un po’ indù] su musica molto tenue, danza bali
ovvero movimento delle mani, dita; braccia, testa. Dopo un po’, M si alza e
viene sollevato fuori [lato capanna] dalle due BB.
21° m. Stacco; rumori della natura: mare, pioggia, vento, cascate, .... Luce su
luce, ossia spot di maggiore intensità su N per qualche secondo e quindi
riduzione e luminosità irreale. N si alza con musica minimalista, quindi è
danza irlandese (solo gambe-piedi!).
22° m. Entrano i fiori [ovvero alcuni fiori sulla calzamagla color carne per dare una lettura
floreale delle due BB] che danzano assieme a
N che perde pezzi del vestito (come fossero foglie o petali, fino a restare nuda cioè in calzamaglia]. Silenzio dopo l’ultimo zapateado tonante. Inizio lento, sotto tono,
danza del ventre, poi bali, poi classica con i due fiori che sollevano più
volte N; luce che va e viene lentamente. Musica tenue ma pulsante, danza
contemporanea con i tre corpi sempre in contatto e movimento (schiena contro schiena, piroette, rotolamenti, acrobazie, ...) fino a far ritornare N nel punto dove dormiva, viene depositata e coperta
con la cappa di M. Tininnio di campanelli mossi dal vento. Uscita dei fiori
verso il fondo. Colpo secco di gong: buio.
{Nota: Pensando a epidermidi ambrate, rosa, nere,
cioccolato e bianche, quindi a “involucri” aderenti in tonalità; ritengo
anti-estetico il nudo cheper quanto possa essere “statuario”, cioè liscio e
tonico, rivela poi nel movimento testure
sgraziate.}
São Paulo, (6 aprile) 7 maggio 2011.
Giancarlo
Varagnolo
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