lunedì 30 giugno 2014

Deixa!


Giancarlo Varagnolo

Deixa!


COREOGRAFIA.

Personaggi:

         Ninfa-elfo [ abiti orientaleggianti]

         Eremita [vestito sobriamente da monaco cino-giapponese]

         Due (giovani) ballerine [che impersonano tutti gli animali] .

Scena:

Radura nel bosco (in collina: quindi qualche dislivello): arbusti più che alberi, capanna/casupola in un lato; sentiero che va (anche) verso il fondoscena (dove si suppone un ruscello). [cfr. Dipinti cinesi]

 

Nella foresta                   

        un monaco s’ appresta

a godere del giorno nuovo.

Intorno il verde delle piante

quante sfumature delle stesso colore

e quali sonorità salutano

il sole che sorge lento

dietro la barriera floreale.

 

1° movimento.   Il monaco è in meditazione (posizione del loto) al centro della scena. Cinguettii. È l’alba. [15”]

2° m.        Musica di flauto. Sullo sfondo le due ballerine, in sembianze sobrie di uccelli, saltellano. Poi il monaco si alza e fa alcune figurazioni di tai chi a destra e a sinistra; nel ritorno a un lato si trova di fronte una ballerina.        Voltando per l’altro lato è l’altra ballerina che dà segni di contentezza & di voler giocare.    Monaco in avanti, così le ballerine; il monaco gira di 180° e va nell’altra direzione. Ballerine ai lati. Gira su se stesso e poi di 180° e fa un passo in avanti (per confonderele ballerine), quindi si gira a fa due passi indietro. Mentre il monaco fa alcune figurazioni le BB si muovolno veloci verso la sua fronte, poi retrocedono e si accovacciano tendendo le mani. Il mnaco gira eavanzando inciampa sulle braccia-ali delle BB; capriola. Si alza, si riassetta le vesti mentr le BB affettano curiosità.         Mosse veloci di qaratè, musica di tamburi; le BB rispondo ai qatà, quindi inizia una sarabanda musicale e danzata mentre M si diegua verso il fondo.

3° m.        Dopo un po’: musica calma (“adagio”), balletto esteso a tutto il palco (una quasi ricerca-esplorazione), poi BB via dal lato della capanna.

4° m.               Musica melodica sensuale: entra la Ninfa >> lenta, sensuale, eterea, “assonnata”. Si muove per sé. Dopo, scopre-vede la capanna: la musica cambia, lenta ma con contrappunti (può essere: ora predomnano gli archi, ora il pianoforte). Esplora la radura; cambia la mkusica (fiati) perché l’è vunuta un idea. Piroetta, esce [stesso lato].

5° m.               Rientra M con brocca d’acqua; preparazione del tè (musica di koto, movimenti danzati).

6° m.               Si sovrappone musica occidentale, entrano due felini (volpe/onça/ghepardo): danza con molto contattocorporeo e con il suolo (gioco di cuccioli), ogni tanto importunano, rapidi, M che guardandoli ride fra il sorpreso e il divertito. Cambiodi musica (cupa), rumore, spezzarsi di un ramo: i felini si bloccano, vanno verso un lato, guardano, poi veloci escono dal sentiero centrale.

7° m.               Dal lato entra N (vestito diverso) stanca (un passo stanco e uno elevato-piroettato); va verso M (che di ¾ beve il tè) accovacciato; un velo (o lembo di gonna) lo sfiora, senza girarsi afferra una cavigli di N (credendo fosse uno dei felini): meraviglia e sorpresa (differente) di entrambi: M sorride, N finge (esagera) di inorridire. N si allontana come impaurita-offesa; musica da teatro Nô. M si alza, N si allontana. M immobile, N: due passi verso il lato, poi lenta (e leziosa) si gira e torna anche perché M s’è seduto e beve il tè [tenendo la ciotola con le due mani]. Vedendosela vicino, alza la ciotola verso N; sulle prime lei rifiuta, poi s’inginocchia e prende la tazza (ma non beve). Poiché non beve, M gliela prende, beve, versa di nuovo tè e gliela ridà (il tutto con una velocità calma: gentilezza-normalità-pacatezza). N beve e allarga un po’ la scollatura del vestito prima di chinarsi e restituire la tazza.

8° m.                Musica barocca: entrano due morbidi coniglietti-lepri [nei costumi qualcosa del ‘700: sono gli Innamorati della Commedia], minuetto (o simile) amoroso, M fermo, N in movimenti busto-testa da bambolotto stupito. I coniglietti (asessuati: né maschi né femmine,  interscambiabili) si prendono gioco di N (sberleffi, risatine, ...) e poi provano con M che esce dal suo torpore e pulize la tazza e il resto [teira, fornello a carbonella, pentolino]. I conigli fanno altre moine-balletto, poi si indirizzano verso N, che li ha osservati, la quale si alza con una doppia elevazione e salto facendo scappare le BB lanciando una parte dell’abito su di loro che escono portandolo con sé.

9° m.                Danza del ventre. Sempre più provocante e lasciva. M si addormenta e quindi dal fondo due scimmie (“nude,” con coda e orecchie) la imitano (con effetti buffi per alleviare il clima erotico).

10° m.      Arrivano fino al proscenio; N s’avvede di loro, si ferma, dà segni di irritazione e se ne va.

11° m.      Le due scimmie continuano la pantomima-danza del ventre che diventa quasi scurrile con musica dixieland, araba veloce-moderna, salsa e simili mixata. Finale con caduta sopra M, rotolio, “miskchia” dei tre con musica da circo equestre; le scimmie tentano di scappare una a destra l’altra a sinistra, ma M le trattiene per la coda, al che saltano-zampettano sul posto; colpo di grancassa: capitombolo delle scimmie (elegante, acrobatico) e uscita dal fondo.

12° m.      M si rimette seduto (loto) senza alcun commento gestuale; musica classica descrittiva: pioggia, brezza-di-mezza-estate; tramonto, sera.

13° m.      Rientra N discinta, veloce e titubante e infreddolita (falsamente) [il vestito copre tutto il corpo, anche le braccia e parte del volto, ma è bucato-tagliato e volatile]; danza e quindi si ranicchia, dopo un attimodi esitazione, contro M. Musica di xilofono, melodiosa ma picchiettante. Modesto tentativo di M di allontanarla da sé. Con il suo scialle-cappa copre N, ma lei vuole condividere; si fa sempre più buio.

14° m.      Rumori della foresta nella notte, ecco le lucciole che fanno danzare le loro luci, musica ampia-sognante, poi più ritmata ed infine minimalista. (M all’inizio del balletto entra nella capanna lasciando N sotto la scialle.) Escono-svaniscono.

15° m.      Silenzio; voci-suoni dell’alba. N si sveglia e sembra non ricordarsi dov’è (musica di taiko e roboante wagneriana), danza irosa utilizzando la cappa come ala, sudario, punch-ball e “immagine” del monaco.

16° m.      M esce dalla capanna con una brocca in mano, N le dà le spalle fingendo di non vederlo; musica da girotondo infantile: N gira di latoe M dietro (come nel “trenino”, ma in parallelo, movimento laterale dei piedi); quando lei inverte la marcia, lui va verso il fondo.

17° m.     Intanto sono arrvati due uccellini che prendono il posto di M a fianco di N. Ritmo di tango quando N s’accorge di loro che incolontariamente (?!) le impediscono di seguire M. Dopo alcune figurazioni (N con uno e l’altro, e i due uccellini fra loro), N si accascia-siede al fornello. Valzer degli uccellini.

18° m.      Ritorno di M. Danza circolare dei quattro (greca o giudaica o ..., prima lenta poi veloce); nel vortice finale volano via gli uccellini.

19° m.       E diventa danza sufi dei due. Stacco; silenzio. Posizione del loto; melodia di suchiaci e rintocchi di gong-campana; ciotole sonore.

20° m.      Entrano le shaqi [o simili, vestite con semplici tuniche, un Ididora Duncan, un po’ indù] su musica molto tenue, danza bali ovvero movimento delle mani, dita; braccia, testa. Dopo un po’, M si alza e viene sollevato fuori [lato capanna] dalle due BB.

21° m.      Stacco; rumori della natura: mare, pioggia, vento, cascate, .... Luce su luce, ossia spot di maggiore intensità su N per qualche secondo e quindi riduzione e luminosità irreale. N si alza con musica minimalista, quindi è danza irlandese (solo gambe-piedi!).

22° m.     Entrano i fiori [ovvero alcuni fiori sulla calzamagla color carne per dare una lettura floreale delle due BB] che danzano assieme a N che perde pezzi del vestito (come fossero foglie o petali, fino a restare nuda cioè in calzamaglia]. Silenzio dopo l’ultimo zapateado tonante. Inizio lento, sotto tono, danza del ventre, poi bali, poi classica con i due fiori che sollevano più volte N; luce che va e viene lentamente. Musica tenue ma pulsante, danza contemporanea con i tre corpi sempre in contatto e movimento (schiena contro schiena, piroette, rotolamenti, acrobazie, ...) fino a far ritornare N nel punto dove dormiva, viene depositata e coperta con la cappa di M. Tininnio di campanelli mossi dal vento. Uscita dei fiori verso il fondo. Colpo secco di gong: buio.

 

{Nota: Pensando a epidermidi ambrate, rosa, nere, cioccolato e bianche, quindi a “involucri” aderenti in tonalità; ritengo anti-estetico il nudo cheper quanto possa essere “statuario”, cioè liscio e tonico, rivela poi nel movimento testure sgraziate.}

São Paulo, (6 aprile) 7 maggio 2011.

Giancarlo  Varagnolo

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