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Giancarlo Varagnolo
Nella mia seconda giovinezza ("la vita comincia a 40 anni" si diceva nel secolo scorso) avevo incominciato a studiare la lingua giapponese per poter meglio capire/cogliere/gustare le lapidarie, ma falsamente laconiche, poesie di tre righe: gli haiku; la curiosità e l'interesse venivano anche dalle differenti se non difformi traduzioni che avevo incontrato (in inglese e italiano, più tardi in francese). Ed ecco che oggi [novembre 2014] la perplessità si ripropone in una traduzione portoghese di una poesia scritta in inglese (da Matsuo Basho, Trilha estreita ao confim.) come esempio europeo (W. Stevzns, 1917):
Among twenty snowy muontains
The only moving thing
Was the eye of the blackbird .
La traduzione è:
Entre os vinte cimos nevados
Nada movia anão ser
O olho do passáro preto .
Qui di seguito le mie due traduzioni letterali, dall'inglese viene:
Fra venti innevate montagne
l'unica movente cosa
Era l'occhio del merlo .
Dal portoghese:
Tra le venti cime nevose
Niente (si) muoveva a non essere
L'occhio del passero nero .
La trascrizione finale ... Vediamo prima quali suggestioni figurative ed emozionali provengono dai due testi (ovviamente da un parlante/traduttore italiano).
a- mettere l'articolo determinativo "le" chiude il campo visuale, ossia le cime/montagne sono proprio "20", senza articolo restringe la visione a quelle "venti" montagne sottintendendo che ve ne sono altre (alle tue spalle, che non vedi, ad esempio); il numerale potrebbe riferirsi ad una località (catena o massiccio) conosciuto come tale , in Italia: le 3 cime di Lavaredo, di nessuna utilità per il lettore ignaro.
b- con l'aggettivo già il discorso si complica in quanto interviene oggettivamente la grammatica, dove in inglese l'aggettivo precede sempre il nome, in portoghese no, però siamo nella scrittura poetica dove tutto, proprio tutto, è permesso, quindi nella traduzione si tratta di presentare o prima la neve o prima le montagne - io propendo per la neve poiché dal biancore è facile far uscire i monti, ben più arduo (lo so, sono µsecondi di differenza per un adulto intelligente) innevare boschi e prati in fiore.
c- non capisco perché le montagne in inglesi diventino riduttivamente cime in portoghese, una bella differenza di ampiezza panoramica, e di prossimità: "os cimos" devono essere lontani per vederli come tali, ne "le montagne" ci sei sopra o fra (among - entre).
d- il secondo verso è un disastro completo prospetticamente ed emotivamente parlando: nell'inglese c'è subito un'aspettativa, un'indicazione, uno stimolo percettivo: qualcosa, una solamente si muove, che sarà? Nel portoghese: calma piatta però ... E qui il traduttore o non ha capito o è un povero-di-spirito perché pone l'accento sul "nada movia" mentre nell'originale c'è il movimento, di una cosa unicamente, ma "moving" nel biancore immoto (e silente).
e- anche qui c'è la scusante della lingua, ma, per tutte le Muse del Parnaso!, nella traduzione mettimi quel "preto" prima di "passáro" perché è il nero che fa risaltare sia l'uccello nella neve sia l'occhio nel contrasto.
Fra le nevi della montagna
unico a muoversi
l'occhio del merlo .
Le omissioni: twenty non tanto per l'inutilità del riferimento geografico dato, che si suppone nel numero, come già accennato, ma ben più per l'omografia del numerale con il plurale del sostantivo /vento/ che avrebbe creato rumore ovvero ambiguità informativa; abbiamo anche focalizzato la neve del paesaggio montano ( = della montagna, apposizione della neve, divenuta plurale per indicarne l'abbondanza e le sfumature). Thing s'è integrato nel pronome riflessivo, mentre was ci sembra superfluo, e ingombrante. Rindondante ci è sembrato l'aggettivo /nero/ da unire a merlo: non possiamo pensare che il lettore non sia a conoscenza che "tutti i merli sono neri" - la cosa buffa è che esiste melro come traduzione, ma probabilmente è lusitano-europeo e non brasiliano.
Nota: haiku (o haikai), forma poetica della letteratura giapponese, di sole 17 VG

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